SEDAZIONE E CONTROLLO DELL’ANSIA

L’ansia e il dolore sono i due nemici principali del Dentista che deve dunque fare di tutto per prevenirli e bandirli dal proprio studio.

Quando un paziente si siede sulla poltrona del Dentista, anche se afferma di sentirsi tranquillo, non lo è mai del tutto.

Degli studi a riguardo affermano che un paziente su due si trova in uno stato d’ansia più o meno accentuato anche quando dichiara al medico il contrario.

Durante le cure dentali  può accadere che a causa dell’ansia compaiano delle complicanze come svenimenti, vertigini ed altro. Questi problemi per quanto possibile, devono essere intuiti e prevenuti dal dentista.

La tecnica di sedazione con farmaci ansiolitici è stata perfezionata dal professor Giovanni Manani, medico anestesista presso la clinica odontoiatrica dell’Università di Padova ed autore di diversi testi sull’argomento, che ha ideato un protocollo particolarmente efficace. L’ effetto è immediato con una risposta diretta del paziente che arriva ad affermare di essere assolutamente tranquillo senza tuttavia mai perdere la coscienza di sè e quindi restando sempre collaborante durante le cure.

Tutto ciò però elimina solo l’ansia, cioè la paura. La possibile percezione del dolore viene a questo punto eliminata mediante l’esecuzione di una perfetta anestesia locale.

Grazie all’uso preliminare di anestetici topici si evita di far sentire anche il semplice pizzichio dell’ago che potrebbe scatenare di nuovo la paura. Si tratta di anestetici in crema che, messi sulla mucosa orale della zona interessata, l’ addormentano per contatto.

Per controllare il dolore post-intervento, invece, si devono somministrare dei farmaci antidolorifici prima e dopo della seduta in modo che esercitino il loro effetto anche dopo la scomparsa dell’anestesia locale evitando al paziente quel fastidioso dolore che può comparire una volta arrivato a casa.

E’ opportuno sottolineare che il tutto viene eseguito in un soggetto che è stato attentamente valutato prima dell’inizio delle cure tramite  la compilazione di anamnesi e colloqui; e sotto stretto controllo dei parametri vitali (frequenza cardiaca, elettrocardiogramma, pressione sanguigna, ecc.) mediante l’uso di un cardiofrequenzimetro.

Non tutti gli ansiosi devono essere trattati in questo modo, cioè con la farmacosedazione. Nella grande maggioranza dei casi l’ansia è gestibile mediante quella che viene definita la iatrosedazione. Essa è la capacità  del dentista e del suo staff di creare una empatia con il paziente, cioè di mettere a suo  agio il paziente facendogli comprendere che non vi sarà nessun pericolo e che non sentirà dolore.